“I migliori anni” del tempo che fu: 5G Broadcast in Italia e spegnimento della radio in Fm in Svizzera

Nel 2024, il consumo dei media tradizionali in Europa ha subito significativi cambiamenti, influenzati dall’avanzamento delle tecnologie digitali e dalle nuove abitudini degli utenti.

Secondo il Digital News Report 2024 del Reuters Institute, l’uso della televisione per accedere alle notizie è diminuito, con una crescente preferenza per i video brevi e le piattaforme digitali.  

In Italia, il panorama mediatico riflette tendenze simili a quelle europee. La televisione rimane una fonte chiave di notizie, ma il suo utilizzo è sceso dal 85% del 2017 al 65% del 2024.

A livello globale, televisione e radio continuano a essere utilizzate, ma con una crescente competizione da parte dei media digitali.

Il Digital News Report 2024 evidenzia l’emergere dei video brevi e il declino dell’uso di Facebook per le notizie. Le piattaforme digitali come TikTok e YouTube stanno diventando le principali fonti di notizie, soprattutto tra i giovani.

Questi cambiamenti riflettono una trasformazione continua nel modo in cui le persone consumano i media, con una crescente preferenza per i contenuti digitali e interattivi.

In questo scenario, in Svizzera sono scanditi gli ultimi momenti per la radio in FM, soppiantata dal modello DAB, mente per la nostra nazione questi giorni sono partiti i primi esperimenti del servizio 5G broadcast.

Quale presente? Quale futuro?

La RAI ha recentemente lanciato una sperimentazione su vasta scala del nuovo servizio 5G Broadcast, un’innovazione che promette di rivoluzionare la fruizione dei contenuti televisivi. Questo servizio consente la diffusione di segnali televisivi “free to air” di alta qualità e bassa latenza, destinati a terminali mobili come smartphone, tablet e dispositivi automotive di prossima generazione.

La sperimentazione è iniziata il 4 novembre 2024 nelle aree metropolitane di Roma e Torino. Utilizzando frequenze broadcast in banda UHF dedicate, identificate e assegnate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy su base sperimentale.

Il servizio mira a consentire analisi accurate della qualità di ricezione dei programmi televisivi “live” e a permettere ai produttori di dispositivi mobili di sperimentare la nuova tecnologia 5G-Broadcast.

L’obiettivo principale della sperimentazione è quello di valutare la qualità di ricezione dei segnali televisivi su dispositivi mobili senza la necessità di una connessione dati degli operatori mobili. Questo rende il servizio accessibile a un pubblico più ampio, offrendo contenuti di alta qualità specificamente dedicati alla mobilità. Durante il prossimo anno, la sperimentazione verrà estesa ad altre aree metropolitane, ampliando ulteriormente la portata e l’impatto del servizio.

Il 5G Broadcast rappresenta un passo significativo verso il futuro della televisione e della comunicazione mobile. Con la capacità di trasmettere contenuti di alta qualità direttamente ai dispositivi mobili, questa tecnologia potrebbe trasformare il modo in cui consumiamo media, rendendo l’accesso ai contenuti più fluido e immediato.

Intanto, La Svizzera sta per dire addio alla tecnologia FM, segnando un’importante transizione verso la radio digitale. A partire dal 31 dicembre 2024, la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) spegnerà definitivamente le antenne per le onde ultracorte (FM), completando così la migrazione alla radio digitale tramite DAB+ e IP.

La decisione di spegnere le trasmissioni FM è stata presa per ridurre i costi e migliorare la qualità del servizio. Attualmente, solo il 10% degli ascoltatori utilizza ancora la FM, rendendo il mantenimento dell’infrastruttura FM non più sostenibile.

Questo lo scenario tecnologico, che nel prossimo futuro riguarderà probabilmente anche l’Italia, dove intanto i  contenuti innovativi, o didattico divulgativi languono sia in radio che in televisione, mentre editori svogliati continuano a trasmettere “i migliori anni” del tempo che fu

Articolo pubblicato nella rubrica ONDA MEDIA – il 24 novembre 2024 su Cronachedi.it, Cronache di Napoli e Cronache di Caserta.