Amedeo, Gegè e i messaggeri del jazz

La lunga estate del jazz continua, senza sosta, senza tregua. Il jazz è da anni il vero e proprio salvatore della patria, l’unico genere, o bandiera sotto la quale musiche più o meno affini cercano riparo e ristoro.

Il jazz e la sua percezione nel corso del tempo si sono trasformati, oggi sotto la sua egida, si muovono festival e manifestazioni storiche, ma anche eventi in cerca di identità.

Non è tutto oro quello che luccica.

Spesso i cartelloni propongono fritti misti, sovente giustificati in maniera leggera come “contaminazione”. Ma non fa niente, in tempi magri come quelli che stiamo vivendo, in un periodo nel quale ci appaiono pregiati persino generi e artisti sino a pochi anni fa osteggiati da critica e pubblico, vanno bene anche certe licenze.

Nel marasma generale intanto, comunicare eventi e concerti, diventa sempre più difficile. I media tradizionali languono, i social spesso confondono e disperdono, internet profila e propone solo quello che l’algoritmo o le sponsorizzazioni vogliono.

Si rischia quindi al ritorno dalle ferie di perdere un appuntamento importante, come quello con Amedeo Ariano Afrodance 5et, feat. Gegè Telesforo, che saranno in concerto giovedì 29 agosto 2024 alle ore 21.00 nell’arena del Parco Urbano di via Panoramica Fellapane di San Sebastiano al Vesuvio, nell’ ambito della rassegna “Vesuvio Suona Bene”.

Amedeo Ariano, è uno dei vanti del jazz italiano, un espressione matura della scuola salernitana.

Un musicista ricercato dal drumming sicuro e raffinato, che vanta collaborazioni internazionali di primo livello come quelle con George Coleman, Johnny Griffin, e Benny Golson, e che nell’ambito della scena italiana, collabora da anni con Sergio Cammariere, Nick The Nightfly, Gegè Telesforo, Nino Buonocore, Karima, Gianluca Guidi e Walter Ricci, solo per citare alcune delle sue collaborazioni.

A San Sebastiano al Vesuvio, nella rassegna diretta da Michele Solipano, Amedeo Ariano si presenta con una band di assoluto riguardo che vede: Sandro Deidda ai sassofoni, Pierpaolo Bisogno al vibrafono e alle percussioni , Alessandro La Corte al piano, e Antonio de Luise al basso. In scaletta brani tratti da “Afrodance”, il terzo lavoro discografico come leader di Ariano, prodotto da Groove Master Edition, resiliente etichetta discografica di Gegè Telesforo e Roberto Ramberti.

Il lavoro di Amedeo Ariano

Al di la dei meriti tecnici e artistici, va lodato per la sua capacità di fare gruppo e squadra, e come lui stesso ama dire, si muove nel solco del celebre Art Blakey, e come il grande batterista di Pittsburgh, si contorna di solisti di primo piano pronti e desiderosi di partecipare al suo cenacolo. Tra i suoi “messaggeri” musicisti del calibro di Alfonso De Idda, Julian Oliver Mazzariello, Dario De Idda, oltre ai già citati Bisogno, De Luise, La Corte e Sandro De Idda.

Dal punto di vista musicale, quella di Ariano è una ricetta interessante, che mescola insieme più elementi, bolero, matrici africane e citazioni e dediche che coinvolgono capi scuola come Ellington e Mcoy Tyner.

Giovedì 29 Agosto, sul palco un ospite d’onore, il cantante, compositore e percussionista Gegè Telesforo

Una figura di riferimento del jazz e della comunicazione italiana, uno straordinario performer, ma anche un vero e proprio ambasciatore culturale. Vi consiglio di andare a vedere e soprattutto a sentire questo concerto, un occasione per sentire in azione musicisti idee e improvvisazioni di alto livello.

Articolo tratto dalla mia rubrica Onda Media: Musica, Comunicazione e Tecnologia – pubblicata sulle pagine di Cronache di Napoli, Cronache di Casera, e sul sito Cronachedi.it il 28 Agosto del 2024