Perché ho scritto un romanzo storico sul Jazz?

In attesa della pubblicazione del libro “Jazz Story le avventure di Tony Monten”, previsto per ottobre del 2024, comincia con questo post, il mio racconto sul percorso che mi ha portato a scrivere un romanzo storico sul mondo del Jazz.

Ecco, cominciamo subito dalla definizione di questo libro, che è a tutti gli effetti un’opera di fantasia, ma che svolge tutta la sua vicenda in un contesto reale e storicamente verificato.

Romanzo storico

Il romanzo storico, è uno strumento straordinario che ha permesso a grandi autori come Manzoni, Tolstoy, o Victor Hugo, di far muovere i loro personaggi in contesti storici precisi, trasmettendo lo spirito, i costumi e le condizioni sociali delle loro epoche.

Nei dettagli delle loro narrazioni, nella fedeltà dei loro racconti, questi grandi autori, sono riusciti a trasmettere una visione più ampia e dettagliata delle società passate, i cui eventi sono riflessi sulla vita privata dei protagonisti delle loro opere di fantasia.

Ho usato la lezione di questi grandi geni della letteratura, come traccia, come riferimento per scrivere il mio libro, nel quale la vita di Tony Monten, un manager musicale di origine siciliana, è il protagonista di una vicenda nella quale il jazz e i suoi eroi, sono lo sfondo storico e musicale dentro il quale si svolge tutta la sua vita.

Ecco il primo indizio: la Sicilia

Tony Monten, nasce alla fine del 1800, in una famiglia siciliana, che come tante altre andò in cerca di fortuna e di condizioni di vita migliore negli Stati Uniti d’America.

Ho indagato i legami tra la nascita e lo sviluppo del jazz, e l’importanza del contributo dato dalla comunità italiana di New Orleans a questa musica.

Tra il 1880 e il 1920 circa 4 milioni di italiani si trasferirono negli Stati Uniti, andando a formare nel corso delle successive ondate migratorie, a cominciare da quella che si svolse tra 1900 e il 1914, con oltre 2,5 milioni di immigrati italiani arrivati nel nuovo continente, una delle colonie umane e culturali più numerose e influenti della storia americana.

Ho cercato di ricostruire il paesaggio sonoro e sociale che ha favorito lo sviluppo del jazz attraverso storie e aneddoti, a volte divertenti, a volte cruenti e persino violenti. Ho disegnato il contesto promiscuo e razzista nel quale hanno vissuto fianco a fianco inglesi, francesi, tedeschi, irlandesi, bianchi, creoli, italiani, siciliani e neri.

L’ordine con il quale ho indicato razze e colori non è casuale, ma indica nella sua successione, la posizione sociale via via sempre più bassa, nella quale hanno convissuto le diverse etnia a partire dalla metà dell’ 800’ a New Orleans.

Gli ultimi della classe: gli italiani, sotto i quali c’era la folta comunità siciliana di New Orleans, stipata insieme alla popolazione di origine africana, ai margini della città, in quartieri paludosi e fatiscenti, in baracche indegne.

E’ in questo contesto, che il jazz si sviluppa, ma avremo modo di indagare questi aspetti a partire dal prossimo post, nel quale comincerò a darvi indicazioni più precise anche su Tony Monten e sulla sua famiglia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *